Kant diceva che “ le mani sono la finestra sul mondo” ed è meraviglioso vedere lo stupore negli occhi del bambino quando affonda le sue piccole manine nella terra e ne “assapora” la sua essenza fatta di odori, sensazioni e doni.
Il seme e la terra, un connubio che apre al bambino un’infinità di esperienze che attraversano le stagioni, affondano le radici e danno i loro frutti.
Attraversare le stagioni in stretto contatto con la terra porta il bambino in una dimensione temporale che gli permettere di guardare la realtà dal suo punto di vista differente da quello degli adulti. Il bambino che stringe tra le mani un tappeto di foglie secche scopre il rumore, coglie le sfumature dei loro colori e impara a riconoscere il profumo della terra umida. Una natura secca che piano piano avvicinerà il bambino al “deserto” dell’inverno. E qui che il bambino si avvicina all’albero, ne tocca il tronco scoprendo le sue diverse caratteristiche, scava per trovare le radici e si lascia affascinare dall’aspetto scientifico della linfa. Nell’inverno è racchiusa l’attesa del risveglio della natura. Il bambino in questo modo impara ad attendere e ad osservare con stupore i cambiamenti apprezzando tutto ciò che in seguito arriva…..e arriva la primavera!
Gli occhi sorpresi di un bambino di fronte ad un germoglio che diventa un fiore, il seme che diventa frutto ci riporta allo stupore dell’infanzia, in un mondo che si muove piano piano. L’adulto che sarà in grado di assecondare il bambino nella sua lentezza mostrandosi disponibile ad osservare qualunque cosa catturi il suo interesse, riuscirà a stupirsi di una coccinella sulla foglia!
Dando al bambino gli strumenti per realizzare un piccolo orto, sarà sorprendente vederlo prendersi cura delle piantine. Essendo dotato di una curiosità innata, saprà osservare le fasi della crescita della pianta fino a comprenderne l’origine del frutto e coglierlo per assaporarne il gusto. Questo processo è lungo e richiede tempo e pazienza, ma in questo il bambino è un grande maestro.
I bambini non imparano tanto ascoltando quanto facendo le cose, in questo modo imparano a imparare. Nessun libro con parole e illustrazioni, che descrivono la natura, può sostituire il tempo trascorso esaminando la realtà. I libri e gli altri materiali aiutano i bimbi a riunire nella loro mente quelle impressioni e quelle esperienze indimenticabili, ma sono l’osservazione diretta e l’esperienza concreta a gettare le basi dell’apprendimento.
Pedagogista Clinico Rosalba Bratta